
Dott. Norman Panza
Neuropsichiatra Infantile
Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Brescia, si specializza in Neuropsichiatria Infantile presso l’Università degli Studi di Firenze all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, dove lavora poi come libero professionista per due anni dal conseguimento della specializzazione. Si forma prevalentemente nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo, tra cui autismo e ADHD, della neurologia pediatrica, quindi sulle encefalopatie epilettiche e di sviluppo, la neurogenetica e l’epilessia in età pediatrica. Completa la sua formazione con esperienza diagnostico-terapeutica nell’ambito dei disturbi d’ansia, del tono dell’umore, del comportamento, dei disturbi specifici di apprendimento. E’ attivo nel volontariato presso l’associazione Dynamo Camp Onlus dove si occupa di terapia ricreativa per ragazzi con patologie croniche e le loro famiglie.
ADHD
Il neuropsichiatra infantile si occupa di diagnosi e terapia di tutte le patologie di interesse neurologico e psichiatrico dell’età pediatrica e adolescenziale, dagli 0 ai 17 anni.
Tra le principali patologie di interesse neurologico, il neuropsichiatra infantile tratta l’epilessia, le cefalee, i disturbi del movimento. Tra le principali patologie di interesse psichiatrico, il neuropsichiatra infantile tratta i disturbi del comportamento, i disturbi del tono dell’umore, i disturbi d’ansia, i disturbi del comportamento alimentare.
Si occupa inoltre di disturbi specifici dell’apprendimento e dei disturbi del neurosviluppo, tra cui i ritardi e disabilità intellettive, l’ADHD e l’autismo.
ADHD
Il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività (ADHD) è tra i disordini del neurosviluppo più comuni in età pediatrica. Può presentarsi con sintomi prevalenti sul versante disattentivo, sul versante dell’iperattività, oppure in maniera combinata. In età precoce, prevalgono solitamente i sintomi iperattivi, mentre in età adolescenziale prevalgono solitamente i sintomi disattentivi. Un terzo nucleo sintomatologico comune è l’impulsività. I sintomi sono presenti in almeno due contesti (familiare e scolastico, ad esempio) ed esordiscono entro i 12 anni di età. L’ADHD può manifestarsi in comorbidità con altre patologie neuropsichiatriche, tra cui i disturbi del comportamento, i disturbi del tono dell’umore e d’ansia, i disturbi specifici dell’apprendimento, l’autismo.
La diagnosi è clinica, ma richiede spesso l’ausilio di test neuropsicologici mirati per ottenere una migliore caratterizzazione e impostare un intervento terapeutico adeguato. L’intervento terapeutico può essere di natura non farmacologica, mediante psicomotricità, più utile ed efficace nel bambino in età pre- e scolare, di natura farmacologica per bambini al di sopra dei 6 anni di età, oppure combinato. Una valutazione specialistica neuropsichiatrica e neuropsicologica sono consigliabili nel sospetto di tale disturbo. Una diagnosi precoce è utile a garantire al bambino l’attivazione di Bisogni Educativi Speciali o un Programma Didattico Personalizzato, quindi un percorso accademico il più agevole possibile.
I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSAp) sono classificati come disturbi del neurosviluppo. Coinvolgono circa il 10% dei bambini in età scolare e si caratterizzato per difficoltà nell’apprendimento delle abilità scolastica (lettura, scrittura, calcolo). Il funzionamento intellettivo è normale. Possono essere diagnosticati a partire dalla II o III elementare e sono:
– Dislessia
– Disgrafia
– Disortografia
– Discalculia
Possono essere isolati o combinati e sono frequentemente associati ad altri disturbi neuropsichiatrici tra cui i l’ansia, i disturbi del tono dell’umore, i disturbi del comportamento e l’ADHD.
La diagnosi, solitamente sospettata dagli insegnanti, è posta in equipe multidisciplinare e prevede diversi incontri con varie figure professionali, tra cui il Neuropsichiatra Infantile, il Neuropsicologo e il Logopedista. Il bambino viene sottoposto a visita medica e test specifici per ciascun disturbo specifico dell’apprendimento. Devono essere in primis esclusi disturbi della vista, di motricità e coordinazione o disabilità intellettiva. La diagnosi non ha scadenza, ma è passibile di rivalutazione, in particolare al termine del ciclo scolastico. La diagnosi prevede una certificazione in accordo alla legge 170/2010, con dispensazione di una serie di interventi scolastici e non, tra cui la stesura di un Piano Didattico Personalizzato, e la compensazione tramite strumenti atti a garantire al soggetto la prosecuzione di un percorso accademico il più adeguato possibile.