s

Nullam id dolor id nibh ultricies vehicula ut id elit. Aenean eu leo quam. Pellentesque ornare sem lacinia quam.

732/21 Second Street, Manchester,
King Street, Kingston United Kingdom

(65)323-678-567
(65)323-678-568
info@photographytheme.com

Pi Fb In Fl

Anisè

“Nutrizione e Terapia Farmacologica Antidepressiva”

“NUTRIZIONE E TERAPIA FARMACOLOGICA ANTIDEPRESSIVA”

di

Dott.ssa Quadri Arianna

Tra i disturbi psichici, la patologia depressiva non può che essere annoverata tra le malattie in continua crescita nella popolazione mondiale e per la quale si rende necessario un intervento farmacologico da parte dello specialista preposto, il medico psichiatra.      Risulta importante, quanto auspicabile, che alla terapia farmacologica siano associate indicazioni sul piano nutrizionale, volte ad evitare, o limitare, il possibile incremento ponderale e, nello stesso tempo, supportare la guarigione dalla malattia stessa. Se infatti i farmaci antidepressivi inibiscono la degradazione dei neurotrasmettitori, ossia le molecole che regolano il tono dell’umore, una dieta adeguata e funzionale può essere di supporto per raggiungere adeguati equilibri neurotrasmettitoriali, oltre ad agire come supporto all’azione antidepressiva farmacologica, risvegliando così il piacere del fare e del vivere. E’, infatti, documentata e dimostrata la mancata disponibilità, nella patologia depressiva e ansiosa, di alcuni neurotrasmettitori nel sistema nervoso centrale, in particolare la serotonina e la noradrenalina. La terapia antidepressiva è sovente associata alla diminuzione dell’attività del metabolismo basale, con aumento del senso di fame e accumulo di grasso. Un aumento dell’appetito, non di rado, caratterizzato dall’ eccessivo interesse per i dolci. La terapia farmacologica antidepressiva può, soprattutto nei protocolli di cura a lungo termine, modificare la concentrazione di glucosio nel sangue, favorendo così la sintesi di massa grassa, il senso di fatica, la fame e il desiderio di dolci.

Alle terapie psichiatriche, quindi, è sempre più attuale e funzionale l’affiancamento di specifici regimi dietetici, fondati su scelte alimentari mirate e da attività fisica adeguata e costante, consentendo così di controllare e gestire l’eventuale incremento ponderale, sostenendo nel contempo l’azione specifica antidepressiva della terapia farmacologica. Sorge allora spontanea la domanda rispetto a quali alimenti mettere in tavola per assicurare un buon sostegno al proprio stato umorale. Indubbiamente, sono da prediligere alimenti ricchi di magnesio e di vitamine del gruppo B: il magnesio contribuisce al metabolismo del triptofano, precursore della serotonina, le vitamine, oltre a ciò, combattono l’affaticamento. A tal fine, fare attenzione che la verdura sia presente in ogni pasto, alternata tra cotta e cruda; assumere, invece, la frutta lontano dai pasti prediligendola al momento degli spuntini. Preferire alimenti integrali ricchi di fibre (pasta, pane, creakers ecc.) senza dimenticarsi di legumi e frutta secca. Limitare snack commerciali, merendine e cibi industriali, alimenti molto zuccherati e cereali raffinati. Preferire più in generali cibi sani, i cibi spazzatura peggiorano indiscutibilmente l’umore e regalano un appagamento momentaneo e passeggero. Ricordarsi di scegliere cibi più consistenti e croccanti rispetto ad alimenti dalla consistenza morbida o semiliquida. Anche tra le spezie possiamo ritrovare alimenti che con il proprio odore possono determinare una stimolazione olfattiva favorevole al buon umore. Rosmarino, salvia, timo e prezzemolo, infatti, possono essere aggiunti per insaporire il piatto ma anche il nostro umore della giornata.  Un consiglio importante vuol essere anche quello di evitare di pasteggiare in solitudine, di fretta, in piedi, facendo nel frattempo altro; al contrario vivere il momento del pasto come un’occasione di piacevole convivialità nutrirà non solo lo stomaco ma anche lo spirito: ci sentiremo sazi prima, non termineremo il pasto di fretta ma lo faremo più lentamente e con più appagamento. Sarà allo stesso tempo regolato al meglio l’appetito così come la quantità di cibo ingerito. Nei casi in cui la patologia depressiva lo consenta, è molto importante impegnarsi per mantenere uno stile di vita costantemente attivo: ciò non è da intendersi come lo svolgimento di un’attività sportiva, più o meno impegnativa, ma più semplicemente fare una passeggiata quotidiana di almeno 30min, prendere le scale invece dell’ascensore, non sostare troppo tempo davanti alla tv.  Non ridurre i movimenti della giornata ma incrementarli.  In conclusione, quindi, per combattere o prevenire l’aumento di peso, correlato alla  terapia farmacologica, non è necessario ricorrere a diete strambe e altamente selettive, anzi.  Nel 2013, la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. L’aderenza alla Dieta Mediterranea è stata negli ultimi decenni associata ad un ridotto rischio di mortalità e definita con  ruolo protettivo nei confronti di numerose malattie come patologie cardiovascolari, cancro, diabete di tipo II, ictus, sindrome metabolica e non ultimi lo stress psicologico e i disturbi depressivi.  Questo stile alimentare, oltre a fornire in quantità adeguate ed equilibrate tutti i nutrienti necessari per la nostra piena salute fisica, porta in tavola una qualità nutrizionale che garantisce in buona quantità anche tutte quelle sostanze utili per la sintesi dei neurotrasmettitori per il nostro buon umore. Le giuste combinazioni tra le pietanze e le giuste attenzioni nelle scelte degli alimenti e nei condimenti, insieme all’attività fisica, realizzeranno un ottimo stile di vita per un buon stato psicofisico.

LEGGI ANCHE
“Disturbi specifici dell’apprendimento”
“Il trauma e le sue cure”
“La terapia di sostegno”
“La Sofferenza Soggettiva dei Migranti”
“…ritorno ad una sana follia”

Anisè Magazine

Anisè Magazine